La diagnosi energetica è diventata un elemento imprescindibile per le aziende italiane che puntano a essere competitive, sostenibili e conformi alle normative vigenti. Oltre a rappresentare un obbligo legislativo, è un’opportunità strategica per contenere i costi e migliorare la gestione energetica. Con la scadenza fissata al 2025 per il nuovo ciclo obbligatorio, è fondamentale che le imprese comprendano chi è tenuto a eseguire l’audit energetico, quali sono le regole stabilite dall’ENEA e come si articola una diagnosi efficace.
Cos’è la Diagnosi Energetica e Perché è Importante
La diagnosi energetica, conosciuta anche come audit energetico, è un’analisi tecnica e dettagliata dei consumi energetici di un’organizzazione. Non si limita a un semplice controllo dei costi, ma analizza in profondità l’efficienza dei sistemi produttivi, logistici, gestionali e impiantistici.
L’obiettivo è chiaro: trasformare l’energia da costo fisso a leva strategica, identificando sprechi, inefficienze e opportunità di risparmio.
Le fasi principali di una diagnosi energetica includono:
- Analisi dei dati storici: raccolta e studio dei consumi elettrici, termici e idrici, bollette, carichi di picco e stagionalità per costruire una baseline energetica.
- Ispezione tecnica degli impianti: sopralluoghi per osservare direttamente il funzionamento reale delle infrastrutture e rilevare eventuali anomalie o sprechi.
- Individuazione delle criticità: utilizzo di software e strumenti diagnostici (termocamere, analizzatori di rete, loggers) per mappare inefficienze e dispersioni.
- Proposte di efficientamento: elaborazione di raccomandazioni mirate con simulazioni di risparmio energetico, ROI e analisi costi-benefici.
A differenza di valutazioni più generiche, la diagnosi energetica si fonda su dati quantitativi misurabili, utili per prendere decisioni strategiche e accedere a incentivi.
Inoltre, rappresenta il primo passo per implementare un Sistema di Gestione dell’Energia conforme alla norma ISO 50001, indispensabile per monitorare e migliorare le prestazioni energetiche nel tempo.
Perché conviene a tutte le imprese svolgere la diagnosi energetica
Oltre a rispondere a un obbligo normativo, la diagnosi energetica permette di:
- Prevenire inefficienze future
- Ottimizzare processi nuovi o esistenti
- Integrare la gestione energetica nella manutenzione predittiva
- Accedere a bandi e incentivi per l’efficienza energetica
Un’attenzione particolare va rivolta alle imprese energivore, soggette per legge alla diagnosi. Se operi in un settore ad alta intensità energetica, leggi il nostro approfondimento dedicato alle imprese energivore per scoprire criteri, obblighi e opportunità di finanziamento.
Quali aziende sono obbligate a svolgere la diagnosi energetica?
La normativa principale che disciplina la diagnosi energetica è il D.Lgs. 102/2014, integrato successivamente da decreti attuativi e aggiornamenti. Le aziende obbligate a eseguire la diagnosi energetica nel 2025 sono:
- Grandi imprese: più di 250 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o bilancio annuo oltre 43 milioni.
- Imprese energivore: quelle iscritte negli elenchi CSEA, a prescindere dalla dimensione.
La scadenza è fissata al 5 dicembre 2025, e le imprese devono garantire che la diagnosi copra almeno il 90% dei loro consumi energetici.
Requisiti e Linee Guida ENEA
ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è l’ente preposto alla ricezione, verifica e valutazione delle diagnosi energetiche obbligatorie. Le sue linee guida forniscono un quadro tecnico e operativo per garantire uniformità e qualità nei report.
Secondo le disposizioni vigenti, la diagnosi deve essere:
- Conforme alla norma UNI CEI EN 16247, in tutte le sue parti applicabili (1-4), a seconda della tipologia di impianto o sito produttivo.
- Redatta da un Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), o in alternativa da una ESCo certificata con personale qualificato.
- Inviata in formato digitale attraverso la piattaforma ufficiale audit102.enea.it, previa registrazione aziendale.
Il documento tecnico deve contenere:
- Una descrizione dettagliata dei siti coinvolti nell’analisi.
- La quantificazione accurata dei consumi energetici, suddivisi per fonte e uso finale.
- Le raccomandazioni tecnico-economiche basate su simulazioni reali.
- La stima del ritorno dell’investimento per ciascun intervento proposto.
L’ENEA può eseguire verifiche a campione per accertare la completezza, coerenza e validità della diagnosi. In caso di anomalie, l’ente può richiedere integrazioni, chiarimenti o correzioni, anche entro un termine perentorio, pena l’annullamento della pratica.
Vantaggi della Diagnosi Energetica per le Aziende
Adempiere agli obblighi normativi è solo una parte dei benefici. Una diagnosi energetica consente di:
- Migliorare la redditività aziendale attraverso la riduzione dei consumi e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
- Ottenere finanziamenti per aver svolto la diagnosi energetica, anche attraverso l’accesso a agevolazioni dedicate, come il Bando SIMEST per le imprese energivore, che supporta interventi di sostenibilità, digitalizzazione e innovazione.
- Ridurre il rischio operativo legato alla volatilità dei costi energetici e ai blackout energetici.
- Incrementare la reputazione ESG (ambientale, sociale, governance) dell’impresa nei confronti di clienti, stakeholder e investitori.
- Anticipare la compliance con direttive future dell’Unione Europea, come la Direttiva EPBD e le misure del pacchetto Fit for 55, promuovendo una transizione energetica graduale e intelligente.
Processo di Audit Energetico: Fasi Principali
Una diagnosi energetica efficace si sviluppa attraverso un approccio metodico e strutturato, finalizzato a comprendere in profondità i comportamenti energetici dell’azienda. Il processo può variare leggermente a seconda del settore e delle dimensioni dell’impresa, ma generalmente si articola nelle seguenti cinque fasi principali:
1. Pre-audit e Raccolta Dati
Questa fase iniziale è fondamentale per costruire una base solida di informazioni da cui partire. L’auditor raccoglie ed elabora:
- Dati storici di consumo (ultimi 12-36 mesi).
- Bollette energetiche e curve di carico orarie.
- Caratteristiche tecniche degli impianti (schede tecniche, età, manutenzioni).
- Layout degli impianti e della distribuzione interna dell’energia (termica, elettrica, frigorifera).
- Eventuali dati SCADA, BMS o sistemi di monitoraggio preinstallati.
Questo lavoro preliminare consente di evidenziare aree critiche di attenzione e predisporre una visita tecnica mirata ed efficiente.
2. Sopralluogo Tecnico On-site
In questa fase si passa all’osservazione diretta sul campo. I tecnici incaricati effettuano:
- Rilievi strumentali con termocamere, analizzatori di rete, data logger, misuratori di portata.
- Valutazioni delle condizioni operative reali di macchinari e impianti.
- Analisi del comportamento energetico del personale (turni, utilizzo di attrezzature, stand-by).
- Controllo di regolazioni, tarature e gestione dei sistemi HVAC, aria compressa, refrigerazione.
L’obiettivo è verificare eventuali incongruenze tra dati teorici e utilizzo reale dell’energia, individuando sprechi latenti e opportunità di ottimizzazione.
3. Modellazione Energetica
In questa fase si costruisce un modello rappresentativo dei flussi energetici aziendali. Gli strumenti utilizzati possono includere:
- Software di simulazione energetica (es. RETScreen, SimaPro, EnergyPlus).
- Bilanci energetici dettagliati per area, reparto o impianto.
- Indicatori di performance (KPI) energetici: kWh/unità prodotta, kWh/m², kWh/turno.
La modellazione consente di:
- Quantificare le perdite e i rendimenti degli impianti.
- Localizzare i “nodi critici” energetici.
- Effettuare simulazioni di scenari di efficientamento.
4. Proposte di Intervento
Sulla base delle evidenze emerse, l’auditor elabora un piano d’azione personalizzato che include:
- Descrizione tecnica degli interventi proposti (es. sostituzione pompe, rifasamento, coibentazioni).
- Stima dei risparmi energetici attesi, sia in valore assoluto che percentuale.
- Analisi economica completa: investimento iniziale, ROI, payback period, TCO.
- Valutazione degli impatti ambientali: riduzione di emissioni CO₂, risparmio di materie prime, miglioramento dell’impronta ecologica.
- Possibili incentivi attivabili (certificati bianchi, crediti d’imposta, fondi PNRR, bandi regionali).
Ogni proposta è classificata in base a priorità, costo-beneficio e fattibilità tecnica.
5. Redazione del Report Finale
L’ultima fase è la produzione di un documento tecnico dettagliato, conforme alla norma UNI CEI EN 16247-1 e alle linee guida ENEA. Il report deve contenere:
- Introduzione e obiettivi dell’audit.
- Descrizione del sito e delle attività aziendali.
- Dettagli di ogni fase dell’analisi, con allegati tecnici, schemi e fotografie.
- Sintesi delle proposte di intervento e raccomandazioni operative.
- Allegati per la trasmissione a ENEA tramite portale ufficiale audit102.enea.it.
Il documento è da conservare internamente per almeno 10 anni ed è utile anche per revisioni successive, audit ambientali, certifica
Diagnosi Energetica: conclusione
La diagnosi energetica rappresenta oggi uno degli strumenti più potenti a disposizione delle imprese italiane per affrontare le sfide legate all’efficienza, alla competitività e alla sostenibilità. Non si tratta solo di adempiere a un obbligo normativo, ma di compiere una scelta strategica che impatta positivamente sulla gestione operativa e sulla reputazione aziendale.
Con le scadenze 2025 alle porte e l’attivazione di nuovi strumenti di sostegno come il Bando SIMEST dedicato alle imprese energivore, le aziende possono cogliere l’opportunità non solo di mettersi in regola, ma anche di accedere a risorse finanziarie agevolate per migliorare i propri impianti, digitalizzare i processi e investire in tecnologie verdi.
In questo contesto, affidarsi a partner esperti fa la differenza: KPS Financial Lab, grazie alla sua esperienza multisettoriale e alla competenza tecnica, affianca le imprese in ogni fase della diagnosi energetica, dall’analisi preliminare alla gestione documentale per l’ENEA, fino all’accesso ai bandi di finanziamento come quello promosso da SIMEST. La consulenza integrata di KPS consente di trasformare gli obblighi normativi in vantaggi competitivi concreti.
Non aspettare l’ultimo momento: prepara oggi la tua impresa alla diagnosi energetica del 2025 e sfrutta tutte le opportunità disponibili per rendere il tuo modello di business più efficiente, sostenibile e innovativo.
FAQ – Domande Frequenti sulla Diagnosi Energetica
🔹 Cos’è una diagnosi energetica?
La diagnosi energetica, o audit energetico, è un’analisi tecnica approfondita dei consumi energetici di un’organizzazione, con l’obiettivo di individuare sprechi, ottimizzare l’efficienza e proporre interventi di miglioramento.
🔹 Chi è obbligato a fare la diagnosi energetica nel 2025?
Sono obbligate le grandi imprese (oltre 250 dipendenti o fatturato superiore a 50 milioni di euro) e le imprese energivore iscritte agli elenchi CSEA. La scadenza per il nuovo ciclo è il 5 dicembre 2025.
🔹 Quali normative regolano la diagnosi energetica in Italia?
La normativa di riferimento è il D.Lgs. 102/2014, aggiornato con successive disposizioni. Le diagnosi devono essere conformi alla norma UNI CEI EN 16247.
🔹 Chi può redigere una diagnosi energetica valida?
Solo un Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) o una ESCo certificata con personale qualificato può redigere diagnosi valide per legge.
🔹 Come si invia una diagnosi energetica all’ENEA?
Il report deve essere inviato in formato digitale attraverso il portale ufficiale audit102.enea.it, previa registrazione aziendale.
🔹 Quali strumenti si usano per svolgere una diagnosi energetica?
Si utilizzano strumenti diagnostici avanzati come termocamere, analizzatori di rete, data logger, software di simulazione e sistemi SCADA o BMS.
🔹 Quali sono i vantaggi concreti per un’azienda?
Riduzione dei consumi energetici, accesso a incentivi (es. SIMEST), miglioramento della redditività, maggiore competitività, e miglior posizionamento ESG.
🔹 Quanto dura una diagnosi energetica?
Dipende dalla complessità dell’azienda, ma il processo può durare da alcune settimane a diversi mesi, incluse le fasi di analisi, sopralluogo, modellazione e reporting.
🔹 È possibile ottenere incentivi per la diagnosi energetica?
Sì. Diverse misure di finanziamento nazionale ed europeo (come il Bando SIMEST) prevedono incentivi per le aziende che eseguono diagnosi energetiche.
🔹 Cosa succede se un’azienda non effettua la diagnosi obbligatoria?
Il mancato adempimento comporta sanzioni amministrative e l’impossibilità di accedere a incentivi pubblici per l’efficienza energetica.