Il conflitto, iniziato nel febbraio 2022, con l’invasione territoriale del territorio dell’Ucraina da parte delle truppe russe, sta avendo ripercussioni negative ai danni dell’economia italiana.
Molti beni primari prodotti dai paesi coinvolti, come grano, cereali e altri derivati, hanno infatti subito un drastico calo della produzione. Il mercato dell’energia invece, ha registrato un aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità e gas, essendo Russia e Ucraina principali produttori da cui ci riforniamo. Le ripercussioni di questa crisi sono dunque ricadute direttamente e indirettamente sulle imprese europee ed in particolare in capo alle imprese italiane.
Per porre rimedio a questa situazione, Simest ha implementato delle misure (definite dalla Circolare n. 2/394/2022) a sostegno delle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina e/o Russia e/o Bielorussia.
A quali imprese è dedicata
Alle PMI e Mid Cap italiane, costituite in forma di società di capitali, che:
- abbiano depositato presso il Registro imprese almeno tre bilanci relativi a tre esercizi completi;
- abbiano un fatturato export medio complessivo nel triennio 2019-2021 pari ad almeno il 10% del fatturato medio totale del triennio 2019-2021;
- abbiano registrato, sulla base degli ultimi tre bilanci (2019-2021), una quota minima di approvvigionamenti da Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia, rispetto agli approvvigionamenti complessivi, pari ad almeno il 5% (10% nel caso di approvvigionamenti indiretti di semilavorati e prodotti finiti strumentali al ciclo produttivo e nel caso di approvvigionamenti misti diretti e indiretti);
- abbiano riscontrato un rincaro dei costi degli approvvigionamenti, che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% della media del triennio precedente, oppure abbiano riscontrato una riduzione dei quantitativi degli approvvigionamenti, che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% della media del triennio precedente come asseverato da un revisore.
Come funziona la misura contro la crisi ucraina
La misura si compone di un finanziamento a tasso agevolato (rimborso a tasso zero) in “de minimis” con fondo perduto in regime di Temporary Framework. L’ obiettivo è fronteggiare gli impatti negativi sulle imprese esportatrici derivanti dalle difficoltà o rincari degli approvvigionamenti a seguito della crisi in atto in Ucraina.
Il finanziamento ha un importo massimo finanziabile fino a € 1.500.000 in funzione della classe di scoring e della quota di approvvigionamenti verso le tre aree. In tutti i casi, l’importo richiesto non può essere superiore al 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.
La quota massima a fondo perduto concessa da Simest può arrivare fino al 40% dell’intervento agevolativo complessivo. La quota di co-finanziamento a fondo perduto è concessa nei limiti dell’importo massimo di agevolazione in regime di Temporary Framework, pari a € 400.000 per impresa. Per quanto riguarda la durata del finanziamento è pari a 6 anni, di cui i primi 2 di pre-ammortamento.