Con la delibera del 3 ottobre 2022 la giunta regionale lombarda ha espanso il bacino di utenti destinatari del bando “linea efficienza energetica”. In precedenza tra i requisiti necessari per accedere al bando, infatti, figurava l’iscrizione dell’azienda nella sezione speciale delle imprese artigiane. Con questa nuova delibera, invece, tale requisito non è più presente e possono accedervi le micro, piccole e medie imprese anche non artigiane.
Le imprese italiane devono fronteggiare un periodo complicato dato dall’aumento del costo dell’energia e dalla crisi internazionale attuale. In questo contesto va ad inserirsi la misura di regione Lombardia che ha lo scopo di supportare gli interventi di efficientamento energetico delle pmi.
La misura, già esistente ed attiva da giugno 2022, ha implementato la dotazione finanziaria del bando di quasi 8 milioni di euro portando la disponibilità complessiva a oltre 30.000.000€.
Tra non molto sarà chiuso lo sportello della misura “Investimenti per la ripresa: linea efficienza energetica artigiani”. E conseguentemente sarà aperto il nuovo sportello del bando “Investimenti per la ripresa: linea efficienza energetica del processo produttivo delle micro, piccole e medie imprese manifatturiere”. Quest’ulimo si rivolgerà anche alle micro, piccole e medie imprese manifatturiere non artigiane.
Caratteristiche dell’agevolazione
La misura viene concessa in regime de minimis, e possiede le seguenti caratteristiche principali:
- contributo a fondo perduto fino al 50% dei costi ammissibili;
- tetto massimo di 50.000€ per impresa;
- l’investimento minimo deve avere un ammontare minimo di 15.000€.
Linea efficienza energetica – imprese beneficiarie
La “Linea efficientamento energetico del processo produttivo” era stata aperta precedentemente solamente alle micro e piccole imprese artigiane. Ora invece l’agevolazione è stata estesa anche alle PMI lombarde non artigiane. Quest’ultime devono risultare iscritte e attive da almeno 12 mesi nel registro delle imprese e avere codice Ateco nella sezione C, quella dedicata a alle attività manifatturiere.
Spese ammissibili
I costi che rientrano all’interno di questa agevolazione sono quelle strettamente funzionali all’efficientmento energetico del reparto produttivo. In particolare le voci rientranti in questa misura sono per l’acquisto e l’installazione di:
- collettori solari termici;
- impianti di microgenerazione con potenza non superiore a 200 kWel;
- impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia tramite fonti rinnovabili;
- macchinari che vadano a sostituire quelli in uso nel reparto produttivo;
- caldaie ad alta efficienza a condensazione, a biomassa5 o pompe di valore che sostituiscano le caldaie già in uso;
- sistemi LED a basso consumo che rimpiazzino il sistema d’illuminazione tradizionale.
Oltre a queste voci di spesa, rientrano tra i costi ammissibili anche:
- opere murarie e impiantistica. Tali spese non possono superare il 20% delle precedenti sei voci di costo ammissibile;
- spese tecniche di consulenza utili all’esecuzione dell’opera. All’interno di questa voce rientrano costi legati alla progettazione, direzione lavori e contributi obbligatori dei professionisti. Anche in questo caso la voce non deve superare il limite del 20% dei costi delle prime 7 voci di spesa.
La rendicontazione di tutte le spese ammissibili deve essere tassativamente eseguita entro il 30 giugno 2023.
Domanda ed erogazione del contributo
La presentazione della domanda da parte delle pmi manifatturiere per questo intervento è composta di due fasi separate:
- nella prima fase un esperto individuato direttamente dall’impresa deve inserire una relazione tecnica dettagliata sul programma di efficientamento. Quest’operazione deve essere portata a termine entro e non oltre la data della chiusura della fase 2;
- nella seconda fase l’azienda effettua la domanda di contributo per l’efficientamento energetico. Quest’ultima può essere presentata fino ad esaurimento della dotazione finanziaria.
Le imprese interessate alla misura che non sono ancora registrate su Bandi Online, devono procedere con la profilazione prima della presentazione della domanda. I soggetti richiedenti che, invece, sono già registrati sul portale devono solamente verificare la correttezza dei dati presenti in angrafica.