Temporary Crisis and Transition Framework: cos’è e come funziona

Negli ultimi anni uno dei mezzi più utilizzati dalle nazioni membro dell’Unione Europea in risposta ai  momenti di crisi sono stati gli aiuti di stato. Le istituzioni pubbliche sono state fondamentali nel fronteggiare i momenti di tensione che negli ultimi anni hanno destabilizzato il contesto economico europeo. La Commissione Europea è l’unico organo che possiede il potere di intervento in materia. Per questo motivo l’UE ha emanato una serie di quadri temporanei con l’obiettivo di semplificare le ordinarie norme sugli aiuti di stato. L’ultimo di questa serie, chiamato Temporary Crisis and Transition Framework (TCTF), è stato pubblicato il 9 marzo 2023

Temporary Crisis and Transition Framework

Questo quadro temporaneo entra in vigore andando a sostituire il precedente Temporary Crisis Framework. Tale provvedimento fu emananto nel marzo 2022 con lo scopo di reagire in conseguenza all’invasione russa dell’Ucraina. Il proseguimento della crisi ucraina ha portato l’UE ad intervenire con un provvedimento più significativo.

Questo intervento va ad inserirsi nel contesto del nuovo piano industriale europeo che ha sia la finalità di rendere più competitive le industrie nazionali sia quella di sostenere la transizione verso la neutralità climatica.

Il TCTF è da leggere anche come una risposta comunitaria all’Inflation Reduction Act of 2022 (IRA) di stampo americano. L’IRA tra diverse cose, prevede lo stanziamento di 396 miliardi di dollari finalizzati allo sviluppo di climate solutions tramite l’accrescimento delle energie rinnovabili. L’Unione Europea vede l’IRA come una grande minaccia per l’economia comunitaria, in quanto potrebbe attrarre investimenti precedentemente destinati all’Unione.

TCTF: gli aiuti che ne fanno parte

Del testo del TCTF fanno parte una serie di sezioni che hanno come oggetto diverse categorie di aiuti di stato.

In primo luogo, sono presenti gli aiuti di importo limitato, che possono essere concessi sino al termine del 2023. In questo ambito rientrano sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento, anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti o partecipazioni che non superano i 2 milioni di Euro.

La seconda categoria di interventi appartiene alle garanzie pubbliche sui nuovi prestiti e ai prestiti agevolati. Questi prestiti possono far riferimento al fabbisogno riguardante gli investimenti e relativo al capitale sociale. La somma di questi importi non può andare oltre il 15% del fatturato annuo degli ultimi tre anni. Inoltre, essa non può superare il 50% dei costi per l’energia dell’anno precedente.

Aiuti dedicati all’ambito energetico

Per prima cosa, vengono presi in considerazione gli aiuti diretti per sostenere i costi aggiuntivi dovuti all’aumento significativo dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. Tali aiuti possono essere erogati in qualsiasi forma, inclusi i contributi diretti, e sono disponibili fino al 31 dicembre 2023. Sebbene il loro valore nominale non possa superare i 4 milioni di Euro.

Inoltre, sono disponibili aiuti per accelerare la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e lo stoccaggio di energia, che possono essere concessi fino al 31 dicembre 2025. Tra le altre fonti rinnovabili menzionate ci sono l’idrogeno, il biogas, il biometano e il fotovoltaico.

Questa categoria di aiuti è stata suddivisa in due sottocategorie:

  • aiuti per l’investimento;
  • aiuti per il funzionamento.

Entrambi possono essere concessi tramite una gara pubblica o una assegnazione diretta amministrativa. In particolare, gli aiuti per l’investimento possono coprire fino al 100% dei costi totali se concessi tramite una gara pubblica.

Inoltre, ci sono gli aiuti per la decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione e/o l’uso di idrogeno rinnovabile ed elettrolitico. Il TCTF mira a semplificare le condizioni per accedere ai benefici per le tecnologie “meno mature”, come l’idrogeno, e specifica che gli aiuti possono essere concessi come crediti di imposta e possono raggiungere un massimo di 200 milioni di Euro. Anche questi aiuti sono disponibili fino al 31 dicembre 2025.

Infine, il TCTF introduce una nuova categoria di aiuti ammissibili fino alla fine del 2025, che mira ad accelerare gli investimenti per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Questi aiuti sono destinati alle imprese che producono attrezzature importanti per la transizione verde, come batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio, nonché le relative materie prime critiche necessarie per la loro produzione. Il loro importo non può superare il 15% dei costi ammissibili, senza tuttavia superare il tetto massimo di 150 milioni di Euro per società.

TCTF: conclusioni

A causa della continua evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina e delle incertezze macroeconomiche, non è chiaro se il Temporary Crisis and Transition Framework sarà l’ultima misura temporanea adottata dalla Commissione europea.

Tuttavia, è certo che questo quadro fornirà alle imprese europee molte agevolazioni, che saranno fondamentali per promuovere un’Unione Europea più ecologica e meno dipendente dai paesi terzi per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia.

Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati membri dovranno agire in modo coordinato ed evitare la frammentazione del mercato unico. Allo stesso modo, la Commissione dovrà svolgere un’attenta verifica per garantire che le condizioni previste dal TCTF vengano rispettate prima di concedere ai singoli governi la possibilità di intervenire nell’economia nazionale.

Indice Contenuti

Compila il form per scaricare l’attestazione DNSH