Simest: come funziona il conto corrente dedicato e la rendicontazione.

Simest, tramite le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha riorganizzato precedenti bandi in chiave green con lo scopo di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Questo bando persegue la finalità di rafforzare la competitività internazionale delle Piccole e Medie imprese, sostenendo programmi di transizione digitale ed ecologica.

Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “temporary framework”. L’obiettivo è sostenere gli investimenti finalizzati a favorire la Transizione digitale ed ecologica delle PMI e promuoverne la competitività sui mercati esteri.

Il bando permette di concedere finanziamenti per un valore massimo di 300.000 euro, che comunque non devono essere superiori al 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci depositati dall’impresa. La quota massima di fondo perduto è del 40 % per le PMI del Sud, e fino al 25% per le restanti imprese. Il finanziamento ha una durata di 6 anni, di cui due sono di pre-ammortamento.

Conto corrente dedicato Simest

Per accedere al finanziamento agevolato, l’impresa richiedente deve aprire un conto corrente dedicato ai finanziamenti concessi da Simest. La funzione di questo conto è sia ricevere l’erogazione del finanziamento sia sostenere le successive spese attinenti il finanziamento, al fine di garantire un rapporto trasparente tra l’impresa e Simest. In questo modo è possibile tracciare in modo chiaro le spese sostenute per la realizzazione del progetto.

Questo conto corrente dovrà essere già stato aperto nel 2021 per un altro finanziamento Simest oppure nei sei mesi antecedenti la presentazione della domanda di finanziamento.

Ogni pagamento fatto utilizzando il conto corrente dedicato deve riportare nella causale:

  • Codice Unico di Progetto (CUP) a cui l’intervento si riferisce;
  • Dati delle fatture a cui si riferiscono i pagamenti (numero e data di emissione);
  • La voce di spesa che si trova in circolare a cui si riferisce il pagamento.

Quando si presenta la richiesta di erogazione del finanziamento, l’impresa deve trasmettere a Simest, tramite il portale, le seguenti informazioni:

  • Coordinate IBAN del conto corrente dedicato;
  • La data di apertura del conto;
  • Una copia del contratto stipulato con l’istituto bancario, che deve essere firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’azienda.

Durante la fase di rendicontazione, l’impresa inoltre deve allegare una copia completa dei movimenti del conto corrente dedicato e l’estratto conto periodico. Nel caso in cui l’impresa sostenga delle spese precedenti all’apertura  del conto corrente dedicato, queste non potranno essere considerate in fase di rendicontazione.

Son ammissibili le spese effettuate sia tramite carta di credito sia tramite addebiti diretti sul conto corrente dove non sia possibile effettuare un bonifico dal conto corrente dedicato. In questi casi è necessario effettuare successivamente un giroconto dell’importo della spesa dal conto corrente dedicato al conto corrente aziendale.

Come ricevere la prima erogazione

L’impresa che vuole fare richiesta per questo tipo di agevolazione deve fornire:

  • Dichiarazione sostitutiva degli importi concessi compilata in tutte le sue parti e firmata digitalmente dal legale rappresentante;
  • Numero IBAN del conto corrente dedicato e una copia del contratto sottoscritto con la banca;
  • Dichiarazione IVA 2021-2020 con attestazione di avvenuta presentazione o comunicazione di avvenuto ricevimento da parte dell’ Agenzia delle entrate;
  • Documento di identità del titolare effettivo dell’impresa richiedente;
  • L’articolazione dei dipendenti per classi di età e genere.

Queste condizioni devono essere soddisfatte entro 3 mesi dalla data di stipula, in caso contrario ci sarà la revoca del finanziamento.

Come ricevere la seconda erogazione

L’impresa richiedente per ottenere la seconda parte del finanziamento deve fornire a Simest:

  • La rendicontazione puntuale delle spese ammissibili, da consegnare tra il 24° e il 25° mese dalla data di stipula della documentazione firmata digitalmente dal legale rappresentante e inviata tramite portale Simest;
  • L’estratto conto del conto corrente dedicato. Nel caso in cui il conto sia già stato usato per altri finanziamenti Simest, servirà un documento di riconciliazione delle spese documentate nell’estratto conto per l’intervento a cui la rendicontazione si riferisce;
  • Nel caso in cui l’importo depositato sul conto corrente dedicato non fosse sufficiente a coprire le spese ammissibili, l’impresa deve provvedere a fornire la provvista necessaria;
  • Il soggetto che ha sostenuto tutte le spese oggetto di rendicontazione;
  • La “dichiarazione dei fornitori dell’impresa richiedente” attestante l’effettiva fornitura nel periodo di realizzazione dei servizi (il modulo per la dichiarazione sopracitata è disponibile al seguente link);
  • La relazione finale sull’attività svolta e i risultati conseguiti;
  • Evidenza che le spese sostenute e oggetto di rendicontazione siano superiori all’importo già erogato.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili che risultano oggetto di rendicontazione devono rispettare le seguenti condizioni:

  • Devono risultare conformi al DNSH sulla base dei termini e delle condizioni della “Dichiarazione dell’impresa richiedente di conformità al DNSH”;
  • devono essere effettuate, pena esclusione, tramite il conto corrente dedicato;
  • Devono riguardare per una quota minima del 50% la categoria “spese per la transizione digitale”.

Le spese finanziabili riguardanti la Transizione Digitale dovranno rappresentare almeno il 50% delle Spese Ammissibili, tra queste rientrano:

  •  Integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • Realizzazione o ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
  • Investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
  • Consulenze in ambito digitale;
  • Disaster recovery e business continuity;
  • Blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali);
  • spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine).

Inoltre sono finanziabili le spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione che dovranno rappresentare non più del 50% delle spese ammissibili:

  • spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici)
  • spese per internazionalizzazione (es. investimenti per singole strutture commerciali in paesi esteri, consulenze per l’internazionalizzazione, spese promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero)
  • spese per valutazioni o certificazioni ambientali inerenti il finanziamento, ivi incluso le eventuali spese per le verifiche di conformità agli Orientamenti tecnici della Commissione Europea sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” (“Do not significant harm – DNSH).

Non sono finanziabili le spese per attività connesse all’esportazione, ossia le attività direttamente collegate ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione, o le spese correnti connesse con l’attività di esportazione. Sono altresì escluse le spese per immobilizzazioni immateriali e finanziarie e quelle relative ad attività proprie.

Obbligo di conformità ai principi DNSH

Le spese agevolate tramite questo bando devono essere coerenti con i principi del “non arrecare un danno significativo” (Do Not Significant Harm), relativi ai sei obiettivi ambientali:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Adattamento ai cambiamenti climatici;
  • Uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine;
  • Economia circolare;
  • Prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Sulla base di questi principi, sarà necessario dichiarare la rispondenza delle spese rendicontate a specifici requisiti di sostenibilità ambientale. In caso contrario la spesa sarà considerata inammissibile. Simest ha creato delle Schede Tecniche per le certificazioni necessarie per l’ammissibilità delle spese.

Le PMI in sede di rendicontazione, deve presentare per ogni strumento la “Dichiarazione di conformità al DNSH” indicando la scheda tecnica di riferimento e, per lo strumento Transizione Digitale ed Ecologica, ove necessarie, le relative Schede Focus.

Inoltre, per fare in modo che le spese sostenute siano ammissibili è importante farsi rilasciare dal produttore la seguente documentazione:

  1. Marcatura CE secondo la direttiva macchine 2006/42/CE, ed ulteriori direttive eventualmente applicabili quali:
    1. direttiva attrezzature a pressione 2014/68/UE (PED);
    2. direttiva apparecchiature per atmosfere potenzialmente esplosive 2014/34/UE (ATEX);
    3. direttiva emissione acustica ambientale di macchine destinate ad essere utilizzate all’aperto 2000/14/CE;
    4. direttiva compatibilità elettromagnetica 2014/30/UE (EMC).
  2. Dichiarazione finale con l’indicazione relativa ai rifiuti prodotti da cui emerga la destinazione degli stessi ad una operazione “R” (recupero) o loro invio a processi di recupero (nel caso di eventi realizzati in stati che adottano differente decodifica del processo di recupero) per almeno il 70% oltre alla dichiarazione finale con l’indicazione relativa ai rifiuti associati ad operazioni di “costruzione e/o demolizione” (CER 170904).

Per approfondire tutti i dettagli legati alla dichiarazione di conformità al DNSH potete consultare il seguente link.

 

Indice Contenuti

Compila il form per scaricare l’attestazione DNSH